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Dal convegno FonARCom al Festival del Lavoro di Milano una forte critica alla nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Si aprono nuove prospettive.

rappresentanza e rappresentativitaMilano 29 giugno 2018. Si è tenuto quest’oggi nella cornice del Festival del Lavoro 2018 presso il centro Milano Congressi, il convegno Fonarcom, su “Rappresentanza e rappresentatività: comparazione tra le diverse contrattazioni”.

E’ stata l’occasione per approfondire un tema di grande attualità con illustri ospiti. Accanto al Presidente di FonARCom e di CIFA, Andrea Cafà, il presidente del Centro Studi Incontra, Salvatore Vigorini, il professore Maurizio Ballistreri, docente di Diritto del Lavoro all'Università di Messina; il Capo dell’Ispettorato del Lavoro - Coordinamento interregionale Sud Italia, Renato Pingue; l'esperto di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Francesco Capaccio; il presidente dell'associazione Lavoro & Welfare ed ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano ed infine il Direttore Responsabile del Diario del Lavoro, Massimo Mascini.

Con una breve introduzione, il Presidente Cafà ha subito posto l’attenzione sugli effetti della nota apparsa sul sito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in data 20 giugno 2018 avente per oggetto il contrasto al dumping contrattuale dichiarando che l’indicazione all’utilizzo dei CCNL “leader” di settore sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, cioè quelli di Cgil, Cisl e Uil e la paventata applicazione di sanzioni e della perdita di benefici contributivi per quanti non applichino quei contratti sia di fatto in aperto contrasto con l’art. 39 della Costituzione Italiana che sancisce la libera organizzazione sindacale.

Gli ha fatto eco il Direttore Responsabile del Diario del Lavoro, Massimo Mascini il quale ha evidenziato come questa nota tenda a spaccare e ad acuire la conflittualità tra le parti sociali rilevando inoltre l’assenza del paventato dumping contrattuale nel caso in cui le OO. SS. abbiano sottoscritto ccnl che abbiano un livello retributivo base uguale o superiore a quello dei ccnl di riferimento.

ballistreriIl professore Maurizio Ballistreri, docente di diritto del lavoro all'Università di Messina; nella sua analisi ha evidenziato come tale nota sia in contrasto con l’articolo 39 della Costituzione Italiana che stabilisce la libertà sindacale, e su come le decisioni surrettizie a posteriori determino più problemi di quelli che mirano a risolvere. Ha indicato poi come necessaria l’introduzione di un salario minimo legale orario, come auspicato nel recente Vertice Sociale Europeo che costituirebbe la soglia minima di retribuzione per tutti i lavoratori, soprattutto quelli non coperti da contrattazione collettiva. Tale misura potrebbe risolvere il problema del dumping contrattuale senza intaccare la libertà e il pluralismo sindacale.

E’ intervenuto a seguire l'esperto di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Francesco Capaccio il quale ha posto l’accento sull’importanza della rappresentatività sindacale come argine ai fenomeni di dumping sociale soprattutto nei settori degli appalti e dei servizi dove il risparmio economico in termini di retribuzione minima risulta incidere in modo considerevole sulla competitività.

Renato Pingue sulle organizzazioni comparativamente più rappresentativeAttesa e quanto mai aderente alla realtà l’analisi del Capo dell’Ispettorato del Lavoro del Coordinamento interregionale Sud Italia Renato Pingue il quale ha ammesso che la terminologia utilizzata nel corso degli anni “dal comparativamente più rappresentativa” alla precedente versione “maggiormente rappresentativa” non abbia fatto altro che generare confusione tra i consulenti, le varie imprese ed i sindacati stessi. Fatto salvo che non esiste un problema di legittimità Costituzionale dal momento che non sono state sollevate obiezioni in merito, ha indicato su come sia necessaria l’emanazione di una nota chiarificatrice da parte del Ministero del Lavoro per stabilire in modo definitivo ed inequivocabile cosa significhi “comparativamente più rappresentativa” poiché i parametri per valutare la rappresentatività sono estremamente variabili e non univoci spaziando dal numero di iscritti, alla diffusione sul territorio o alle conciliazioni. Conclude l’intervento indicando che se si trovasse nella condizione di confrontare il CCNL di un’organizzazione "non comparativamente più rappresentativa" rispetto a quello di una ritenuta comparativamente più rappresentativa e se quest’ultimo avesse livelli retributivi equiparabili o superiori a quelli del CCNL di riferimento non se la sentirebbe di far perdere i benefici all'impresa interpretando la norma in termini sostanziali e non formali.

cafa damianoIl presidente dell'associazione Lavoro & Welfare ed ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano ha segnalato che nella nota dell'INL c'è un aspetto di superficialità, invitando gli ispettori a fare uno sforzo interpretativo, ossia consentire di applicare le agevolazioni di legge ai contratti leader e ai contratti comparabili a quelli leader. Ha posto, poi, l’accento sul perché oggi sia tanto sentito il problema del dumping contrattuale e sociale facendo partire la sua analisi da quando alla metà degli anni Novanta con l’indebolimento del principio di rappresentatività delle associazioni datoriali e sindacali siano nati sindacati dei lavoratori e delle imprese “finti”, che stipulavano contratti pirata il cui scopo era quello di accreditarsi con un semplice risparmio economico. Ha concluso ribadendo la necessità di rovesciare l’assunto secondo il quale i sindacati finti siano i sindacati autonomi, perché sono in grado di proporre una certificazione della qualità del CCNL sottoscritto.

Il presidente dell’associazione Incontra, Salvatore Vigorini ha sottolineato come l’Ispettorato Nazionale del Lavoro non sia un soggetto titolato a fare misurazioni e certificazioni nel privato impiego prendendo una posizione di competenza del Ministero del Lavoro, sul quale peraltro lo stesso non si è pronunciato. Ha auspicato una revisione del metodo adottato dall’INL per contrastare il dumping contrattuale basato sull’analisi puntuale delle previsioni contenute in tutti i CCNL sottoscritti sottolineando come non si possa sostenere che se un contratto non è sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil sia automaticamente pirata. A tal proposito l’INL dovrebbe procedere alla rimozione immediata dal proprio sito internet della nota pubblicata il 20 giugno rispetto alla quale permangono anche seri dubbi circa la validità giuridica.

L’evento si è concluso con una dichiarazione del presidente di Fonarcom Andrea Cafà il quale ha affermato “Se non esistono regole e criteri certi, la rappresentatività allo stato attuale non è misurabile. In questo modo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro si sostituisce al legislatore. Sì alla rappresentatività con criteri certi e regole stabiliti per legge. No al sindacato unico. Facciamo appello al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio affinché intervenga sulla questione a tutela del pluralismo sindacale e della contrattazione di qualità. La lotta al dumping non si risolve misurando solo la consistenza numerica delle organizzazioni sindacali perché non va da sé che un’organizzazione grande faccia sempre un buon contratto. Organizzazioni oggi ‘ritenute minori’ possono fare contratti di grande qualità”.

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